Il chipset utilizzato, lo Snapdragon X50 5G, è lo stesso che sarà installato su molti dispositivi commerciali a partire dall’anno prossimo
Per la prima volta in Italia, oggi a Torino uno smartphone è stato connesso alla nuova rete digitale 5G, che affiancherà nei prossimi anni l’attuale tecnologia 4G. Il dispositivo e l’esperimento sono frutto di una collaborazione tra Tim, Ericsson e Qualcomm, che ha realizzato il chipset Snapdragon X50 5G, anticipandone la distribuzione commerciale nel corso del 2019.
L’arrivo del 5G, che proprio a Torino vede un punto di partenza per tutta l’Italia con l’accensione della prima antenna dedicata del Paese nel 2017, consentirà una maggiore stabilità delle connessioni telefoniche, necessaria per sostenere la diffusione dell’Internet delle Cose (dall’inglese Internet of Things, IoT). Droni, automobili senza conducente ed elettrodomestici intelligenti, grazie al 5G, potranno così sfruttare la maggiore efficienza della rete per svolgere le loro operazioni. Ma questa innovazione trova la sua utilità soprattutto nell’ambito industriale, dove impianti, attrezzature e anche macchine edili la sfrutteranno per implementare sistemi di controllo remoto migliorando le condizioni di sicurezza dei lavoratori.
«Con questo ulteriore traguardo, connettendo alla nostra rete il primo smartphone di test 5G, TIM conferma il ruolo da protagonista in Italia e la determinazione nel realizzare una rete mobile adatta a supportare le evoluzioni offerte dalla rete mobile del futuro - ha commentato la Chief Technology Officer di Tim, Elisabetta Romano -. Le sperimentazioni effettuate con i nostri partner a Torino confermano il primato tecnologico di Tim e il suo impegno nell’innovazione per offrire ai clienti servizi all’avanguardia e la migliore esperienza digitale».
L’esperimento è stato condotto nei laboratori Tim di Torino, dove sono stati completati i primi test di connessione Ota (Over the Air) sulla rete 5G Nr (New Radio) in tecnologia Ericsson conforme allo standard 3Gpp di Release 15, che sfrutta la soluzione Massive Mimo. Per la realizzazione dei test di trasmissione, fa sapere l’azienda, è stata utilizzata una porzione della gamma di frequenze 3,4-3,8 GHz, aggiudicate a Tim dal recente bando di gara del ministero per lo Sviluppo economico, connettendo il dispositivo alla rete di Tim. «Il 5G sta arrivando e questo è un passo importante verso il dispiegamento commerciale e il lancio dei servizi - spiega il presidente di Qualcomm Europe, Enrico Salvatori -. Il terminale di test 5G basato sul chipset Snapdragon X50 ha costituito l’elemento chiave per il raggiungimento di questo obiettivo. Il nostro terminale di test è il primo device 5GNR con fattore di forma di uno smartphone disponibile per queste sperimentazioni e stiamo lavorando con tutti i nostri partner per rendere il 5G una realtà commerciale nel corso del 2019».
Bari, Matera e la Repubblica di San Marino sono gli altri poli nei quali Tim ha investito nell’implementazione di soluzioni in ambito Smart City, preparando il terreno per future sperimentazioni e per l’arrivo dei nuovi dispositivi, previsto tra il 2019 e il 2020.