DriveSavers è una nuova azienda che promette di sbloccare qualsiasi dispositivo, compresi gli iPhone – il che è notevole visto che gli smartphone di Apple sono notoriamente resistenti, tanto da aver costretto persino l’FBI a investire cifre sostanziose alla ricerca di un fornitore che potesse risolvere il problema.
L’altro dettaglio notevole è che DriveSavers si rivolge al consumatore privato, a differenza di società specializzate in sicurezza che, in genere, offrono i propri servizi alle autorità dei vari paesi. O diversamente dagli indipendenti, che a volte scovano una falla e la vendono a compratori generosi ma non del tutto onesti – spesso veri e propri criminali.
Con DriveSavers invece abbiamo quello che sembra un normale servizio di data recovery (ce ne sono diversi anche in Italia, ma non loro), a cui ci si può rivolgere anche con un iPhone bloccato. Basterà spedirglielo, pagare 3.900 dollari e aspettare di vederlo tornare sbloccato.
DriveSavers mette le mani avanti sul delicato tema privacy. Non si può spedire un iPhone e basta: bisogna allegare documentazione che dimostri la proprietà del dispositivo, e nel caso di un parente deceduto (ci sono stati purtroppo molti casi reali) chiedono anche il certificato di morte. Insomma, ci tengono parecchio a non rendersi complici di un abuso.
Di contro, invece, il loro servizio “non è disponibile” per le forze dell’ordine, dice il loro comunicato stampa. Significa che un poliziotto non può andare da loro e farsi sbloccare un telefono su due piedi. Ma con un ordine giudiziario le cose starebbero probabilmente in un altro modo.
DriverSavers, comprensibilmente, non rivela nulla di tecnico sul loro modo di lavorare. Ho chiesto a un’importante società specializzata in recupero dati, lo stesso settore di DriveSavers, e mi hanno spiegato che con un iPhone il codice di sblocco è necessario anche solo per iniziare a lavorare.
Forse DriveSaver ha trovato una vulnerabilità che non ha svelato ad Apple, o forse si sono inventati qualcos’altro. Qualsiasi cosa sia, un segreto del genere non può durare molto: scommetto che non passerà molto prima che qualcuno invii il suo iPhone solo per vedere se riescono veramente a sbloccarlo. Ed è quasi certo che più di un investigatore si sia già messo in agenda una visita a Novato in California.