L’Antitrust ha condannato Apple e Samsung per aver di fatto reso deliberatamente obsolescenti e inutilizzabili alcuni smartphone con una pratica commerciale scorretta che alla fine costringeva il consumatore ad acquistare un nuovo telefono portatile, magari dopo aver speso cifre considerevoli nel tentativo di riparare il telefonino danneggiato.
Una pratica che in paesi come la Francia, viene definita «obsolescenza programmata» ed è vietata per legge. Al termine dell’istruttoria il Garante ha condannato Apple e Samsung a pagare rispettivamente 10 e 5 milioni di euro di multa. Soddisfatte le organizzazioni dei consumatori che hanno denunciato le due società e adesso stanno valutando azioni collettive contro le due società.
Samsung, da parte sua, ha annunciato un appello rivendicando la propria correttezza. «Abbiamo sempre rilasciato aggiornamenti software che consentissero ai propri utenti di avere la migliore esperienza possibile» afferma la società. Nel corso dell’indagine Antitrust, supportata dal Nucleo speciale della Guardia di Finanza, è emerso che sia Apple sia Samsung inducevano i consumatori, mediante insistenti richieste, a scaricare degli «aggiornamenti» del sistema operativo che, programmati per smartphone di ultima generazione, provocavano gravi disfunzioni a quelli più vecchi riducendone le prestazioni in quanto non potevano supportare gli aggiornamenti.
Inoltre non venivano fornite adeguate informazioni ai clienti e neppure veniva dato modo di ripristinare le originarie funzionalità dei prodotti. In particolare, Samsung avrebbe insistentemente proposto ai possessori di un Note 4 di procedere ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia.Quanto a Apple, essa avrebbe insistentemente proposto, dal settembre 2016, ai possessori di vari modelli di iPhone, di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 sviluppato per il nuovo iPhone7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti che tale installazione avrebbe potuto comportare.