La versatilità di Android dà potenzialmente accesso a tutta una serie di strumenti in grado di poter ottimizzare gli smartphone: dall’autonomia alle prestazioni, dal comparto fotografico al gaming, tutti ambiti che, con i giusti accorgimenti, possono essere nettamente migliorati, garantendo all’utente un’esperienza decisamente più appagante.
Attraverso questa guida vi forniremo trucchi e consigli su come operare questa ottimizzazione, servendoci di un Honor View 10 Lite. Vi abbiamo già parlato di questo smartphone nella nostra recensione, in Italia parte da 269 euro – versione da 64 Gigabyte di memoria – e può toccare i 299 euro nella variante da 128 Gigabyte di storage. Un best-buy considerando quanto offerto complessivamente: schermo da 6,5 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.340 pixel; 4 Gigabyte di RAM; batteria da 3.750 mAh; scocca realizzata in vetro e metallo.
In ogni caso, non perdiamo tempo ed entriamo subito nel dettaglio.
Le app preinstallate
Il primo aspetto su cui può aver senso intervenire sono le applicazioni preinstallate dall’azienda produttrice dello smartphone. Molto spesso capita che possano essere app superflue, che magari offrono funzioni identiche a quelle stock di Android, sottraendo inutilmente risorse di sistema. È possibile disattivarle (e in alcuni casi disinstallarle) attraverso le impostazioni, una scelta che vi garantirà un doppio beneficio.
Le app preinstallate, esattamente come tutte le altre applicazioni, nel momento in cui vengono attivate, possono lavorare in background, avendo un impatto più o meno importante sulla batteria. Inoltre, continuano ad aggiornarsi nel tempo, occupando sempre più memoria. Disattivandole saranno eliminati tutti i file relativi agli update ricevuti e, contemporaneamente,eviterete che possano agire in autonomia, guadagnandoci anche in prestazioni.
L’EMUI inoltre, ovvero l’interfaccia grafica applicata da Honor sui propri smartphone, offre un sistema di controllo sui permessi delle applicazioni decisamente efficace. È infatti possibile, per ogni app (sia quelle preinstallate che quelle installate dall’utente), gestire qualsiasi tipologia di permesso, incluse le notifiche. Una possibilità che consente di avere un pieno controllo sugli applicativi, con evidenti benefici per le risorse di sistema. Potete accedere ai permessi della EMUI attraverso la seguente procedura:
Entrare nelle impostazioni dello smartphone
Selezionare la voce “app e notifiche”
Selezionare la voce “autorizzazioni”
L’autonomia
A livello hardware, il display è certamente la componente che impatta maggiormente sull’autonomia. Quando si utilizza lo smartphone, bisogna necessariamente accendere lo schermo, c’è poco da fare. È possibile però intervenire sulla luminosità dello stesso che, a seconda che venga impostata su un livello alto o basso, consumerà più o meno batteria.
Praticamente tutti gli smartphone sono dotati di un sensore di luminosità, in grado di adattarla automaticamente a seconda delle condizioni ambientali. Ovviamente, all’aperto e con il sole battente, sarà impostata al massimo per poter visualizzare lo schermo, mentre al buio verrà probabilmente posizionata sul livello minimo.
Affinché il sensore lavori in autonomia, senza necessità di interventi manuali, occorre abilitare l’apposita funzione. Anche in questo caso, le impostazioni potranno variare graficamente a seconda dell’interfaccia grafica applicata dai produttori su Android, ma a grandi linee la procedura è quella illustrata negli screenshot sottostanti.
Entrare nelle impostazioni dello smartphone
Selezionare la voce “display”
Spuntare la voce “automatica” accanto a luminosità
Nel caso specifico di Honor View 10 Lite, come già chiarito nel corso della recensione, il sensore di luminosità lavora davvero molto bene, garantendo sempre il perfetto equilibrio tra visibilità del pannello (anche alla luce diretta del sole) e risparmio energetico. In tal senso, la batteria da ben 3.750 mAh aiuta certamente.
Discorso analogo per quanto riguarda la geolocalizzazione. I moderni smartphone integrano la tecnologia GPS per la localizzazione satellitare che, in questi dispositivi, lavora in abbinata alla rete dati (tant’è che si parla di GPS assistito). La logica è quella di utilizzare il collegamento a internet per velocizzare soprattutto il primo aggancio dei satelliti, che altrimenti richiederebbe più tempo e un maggiore dispendio energetico.
Al di là comunque di questi aspetti tecnici, avere attiva la localizzazione ha certamente un impatto negativo sull’autonomia. Come sempre, tutto dipende dalle singole esigenze: non si tratta di una funzionalità essenziale per l’utilizzo di uno smartphone, ma può diventarlo nel caso si utilizzino determinate applicazioni.
Tra queste, impossibile non citare Google Maps e, in generale, i servizi di navigazione satellitare. Questi hanno necessariamente bisogno della geolocalizzazione per funzionare correttamente. Il punto è: ha senso averla sempre attiva? Si potrebbe attivare solo quando si ha la necessità di utilizzare una di queste applicazioni, seguendo la procedura illustrata negli screenshot sottostanti.
Entrare nelle impostazioni dello smartphone
Selezionare la voce “sicurezza e privacy”
Selezionare la voce “servizi di localizzazione”
Spuntare la voce “accedi alla mia posizione”
Honor View 10 Lite supporta gli standard A-GPS, GLONASS e anche BDS, un qualcosa di non così scontato per gli smartphone su questa fascia di prezzo. In ogni caso, attraverso questi aggiornamenti, abbiamo raggiunto con questo dispositivo ben 5 ore di schermo acceso arrivando al 19% dopo 26 ore di attività e con diverse app in background. Non è utopistico pensare di coprire 2 giorni di utilizzo con questa batteria da 3.750 mAh.
Il comparto fotografico
Vi abbiamo già parlato, nel caso di Honor View 10 Lite, di come l’intelligenza artificiale possa migliorare automaticamente gli scatti, trovate a questo link l’approfondimento dedicato a questo tema. Qualora però vogliate ulteriormente scendere in profondità, potreste pensare di iniziare a realizzare le fotografie con lo smartphone attraverso la modalità manuale.
Con i dispositivi Honor non occorre installare app di terze parti, in quanto l’applicazione di default della fotocamera offre già di per sé lo scatto in manuale. Per accedere a questa modalità, basta seguire la procedura illustrata negli screen sottostanti:
Avviare l’applicazione fotocamera
Con uno swipe verso destra, recarsi nella sezione “altro”
Selezionare la modalità “pro”
Entrando in modalità manuale come vi abbiamo mostrato, il suggerimento è quello di tenere sotto controllo tre parametri: tempo di esposizione, gli ISO e la messa a fuoco. Si tratta di tre parametri che vengono identificati secondo le diciture che abbiamo evidenziato nelle tre schermate sottostanti.
Tenete bene a mente le seguenti regole generali: per quanto riguarda gli ISO, si può considerare il valore di 100 come ideale per le giornate all’aperto, quello di 200 in interno senza luce artificiale, all’alba e al tramonto e con il tempo nuvoloso, in notturna ci si può posizionare su 400; i tempi di esposizione vengono calcolati secondo una scala in frazioni di secondo, per cui più lungo sarà il tempo di esposizione, maggiore sarà la luce catturata dal sensore, con tutto ciò che questo comporta.
In tutto questo va ovviamente tenuto presente lo specifico hardware integrato nello smartphone in nostro possesso. Nel caso di Honor View 10 Lite, abbiamo a disposizione una doppia fotocamera posteriore con sensore primario da 20 Megapixel e obiettivo f/1.8 accoppiato a un sensore da 2 Megapixel (obiettivo f/2.4) per la profondità di campo. Sulla parte frontale c’è invece un sensore da 16 Megapixel con obiettivo f/2.0. Vi lasciamo ad alcune fotografie realizzate con questo dispositivo.
Il gaming
Infine, una piccola chicca che riguarda specificatamente gli smartphone Honor. L’azienda cinese infatti integra una modalità chiamata Game Suite, avviabile attraverso l’apposita applicazione contenuta, di default, nella cartella “strumenti”. Una volta lanciata, come potete vedere negli screen sottostanti, è possibile selezionare due opzioni: accelerazione giochi e zero interruzioni.
Nel primo caso il SoC Kirin 710, in abbinata alla GPU Mali-G51 MP4, verrà spinto alla massima frequenza di clock di 2.2 GHz, garantendo massima fluidità anche con i titoli più pesanti, senza alcuna perdita di frame rate. Nel secondo caso, sarà possibile non farsi disturbare dalle notifiche, aumentando ulteriormente la sensazione di immersività nei videogiochi.