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Ibm: ecco il primo computer quantistico commerciale

Svelato il calcolatore da 20 Qubit, che verrà messo a disposizione di ricerche accademiche e mondo del business. Non raggiunge la potenza di alcuni computer tradizionali ma è il primo che inizierà a 'sporcarsi le mani' con la realtà

IL PRIMO computer quantistico con natura scientifica e commerciale – dunque non destinato alla ricerca pura – è custodito a Las Vegas sotto un enorme elegante cubo di vetro a tenuta stagna progettato dallo studio milanese Goppion, in collaborazione con le britanniche Map Project Office e Universal Design Studio. Ibm ha svelato alla grande fiera statunitense Q System One, in mostra al suo stand. Non andrà ovviamente in vendita, e non è neanche il più potente fra i calcolatori quantistici mai progettati, ma è il primo che inizierà a “sporcarsi le mani” con la realtà. Un po’ come Watson per l’intelligenza artificiale, potrà essere utilizzato per calcoli e ricerche impegnativi e dispendiosi.

Con lo spazio sempre più scarso, la miniaturizzazione ormai impossibile dei chip e le potenze di calcolo in costante aumento (ricordate la legge di Moore?) i computer dovranno presto virare verso l’elaborazione in qubit, cioè dovranno essere in grado di sovrapporre i calcoli e svolgerli in parallelo, facendo assumere a ogni qubit stati diversi allo stesso tempo, invece che in modo sequenziale come accade oggi. Il Q System One è un elaboratore da 20 Qubit, meno potente dei più forti calcolatori tradizionali che equivarrebbero più o meno a 50 Qubit ma, appunto, costituisce il primo passo verso la democratizzazione, per così dire, dell’informatica quantistica.

Il computer, spiegano da Ibm, rappresenta infatti l’incarnazione dei valori di Big Blue, “good design is good business”. Trasforma qualcosa che esisteva solo nei laboratori in qualcos’altro di utile e accessibile, che potrà essere usato in modo più ampio per sostenere gli affari, le ricerche accademiche e potenzialmente molti altri fronti che necessitano di potenze di calcolo importanti. Un po’ come aveva già fatto nel 2016 con un primo calcolatore da 5 Qubit. La teca, progettata dallo studio che si è dedicato ai gioielli della corona inglese e alla Gioconda, serve ovviamente a eliminare le interferenze esterne (suoni, vibrazioni, fluttuazioni delle temperature) per consentire ai qubit di lavorare alla perfezione e per lungo tempo. Insieme al calcolatore, Ibm ha svelato anche il primo Data center quantistico a Puoghkeepsie, stato di New York.