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WhatsApp si sbloccherà con l'impronta digitale

SI sblocca il telefono e il gioco è fatto. Molte applicazioni, quelle senza credenziali d’accesso né sistemi di sbarramento, inclusa WhatsApp, sono a disposizione di chiunque riesca a impossessarsi del codice, quando questo sia stato impostato dal proprietario, o di un altro sistema di sblocco del dispositivo. Ma i ficcanaso delle chat potrebbero avere i giorni contati: a quanto pare, lo annuncia il solito sito e account Twitter WABetaInfo, sta per arrivare lo sblocco con l’impronta digitale (per iPhone 8 e modelli successivi) o col riconoscimento facciale (per iPhone X e successivi) per poter accedere all'app. Esattamente quello che già oggi accade con molti altri programmini, per esempio quelli di home banking che mescolano codici, token fisici o virtuali e biometria.

La versione dell’app 2.18.3, rilasciata in beta per Android ma che, appunto, dovrebbe supportare anche impronta e Face ID per i gadget Apple, fa dunque pensare che il rilascio della funzionalità nella versione per tutti sia dietro l’angolo. L’impronta servirà ad autorizzare l’accesso all’applicazione e, ovviamente, non a blindare ogni singola chiacchierata digitale. Sarà a disposizione anche un semplice accesso con Pin, ma non si è capito se sarà il medesimo del telefono, nel caso non si volesse sfruttare il polpastrello o se il meccanismo non funzionasse.

L’opzione – anche in vista di un meccanismo di scambio di denaro fra privati che richiederebbe dunque uno standard di sicurezza più elevato – potrebbe spuntare prima su Android (dove però è tecnicamente ancora in versione alfa) e, in un secondo momento, su iPhone.

Per impostare l’impronta bisognerà accedere alla sezione “Privacy” delle impostazione e successivamente trovare la voce “Autenticazione”. Lì dentro si potrà attivare o disattivare l’accesso con l’impronta digitale. Date ufficiali del rilascio non ce ne sono, gli ansiosi possono scaricare la beta per Android, a patto che lo smartphone sia equipaggiato almeno con la versione Marshmallow e ovviamente disponga di un sensore per l’impronta digitale.