Honor 10 è lo smartphone dell'azienda cinese che abbiamo deciso di riprovare a distanza 8 mesi dalla presentazione ufficiale, avvenuta lo scorso 15 maggio del 2018.
In questa riprova, cercherò di raccontarvi la mia esperienza con questo Honor 10, uno smartphone che, a dire la verità, mi ha convinto e deluso allo stesso tempo sotto diversi aspetti. Prendendo la palla al balzo con il passaggio da una distribuzione software ad un'altra, ho provato a capire in che modo ha lavorato Honor a livello software e il tipo di supporto offerto agli utenti che hanno deciso di acquistare questo prodotto già da diversi mesi.
Partiamo dall'estetica, un argomento assolutamente soggettivo in cui il mio parere - o quello di altre persone già in possesso di tale dispositivo - non deve essere interpretato come universalmente corretto.
Sotto il profilo estetico Honor 10 non si distacca dalla moltitudine di prodotti presenti ormai da diversi mesi sul mercato grazie (o a causa, a seconda del punto di vista) di una tacca di forma standard, ma di dimensioni tutto sommato ridotte. All'interno dello stesso notch trova spazio un sensore da 24MP con apertura focale f/2.0 (adibito anche al riconoscimento facciale "Face Unlock" un po' troppo lento e meno accurato rispetto alla concorrenza), capsula auricolare di buona qualità e un piccolissimo LED di notifica piuttosto difficile da individuare anche in casa.
Uno dei tratti distintivi e caratteristici di questo prodotto è sicuramente questa colorazione cangiante, denominata Phantom Blue, particolarmente aggressiva e che - lo ammetto - in un primo momento ho trovato giusto un po' appariscente. Con il passare del tempo, tuttavia, sono riuscito ad abituarmi a questa tonalità che offre inoltre dei fantastici giochi di luce, cambiando quasi del tutto colore a seconda dell'inclinazione da cui lo si guarda.
La medesima colorazione, presente anche nella parte in metallo della scocca, ha attirato in diversi contesti gli occhi indiscreti dei passanti. Un esempio? Il proprietario della mia cioccolateria preferita il quale ha gentilmente concesso di utilizzare alcuni dei suoi tavoli come set fotografico e che - in poco meno di mezz'ora di pausa tè - non ha esitato a riempirmi di domande sul dispositivo, colpito proprio dalla intrigante back cover in vetro. Se questo era un obiettivo di Honor, direi pienamente raggiunto.
Ottimi, ma non eccellenti sotto il profilo della resistenza, i materiali utilizzati da Honor per la realizzazione di questo smartphone. Come spiegato in sede di annuncio ufficiale, Honor 10 è infatti assemblato in una scocca in metallo che integra, nella parte posteriore, una finitura in vetro 3D composto da un rivestimento ottico su scala nanometrica applicato per 15 strati.
Trattandosi di vetro, tuttavia, tutta la parte posteriore trattiene parecchio le impronte delle dita - un aspetto, almeno dal mio punto di vista, da non sottovalutare in fase di acquisto di un prodotto. Molto facile, inoltre, creare dei piccoli graffi sulla back cover come si può notare dalle immagini in galleria.
Non solo impronte digitali o graffi. La medesima finitura ha creato altri problemi già dall'inizio di questa avventura insieme. Una volta ricevuto lo smartphone, ho capito subito una cosa: Honor 10 deve essere necessariamente essere utilizzato con una cover. Fortunatamente Honor include un piccolo bumper trasperente all'interno della confezione di vendita. Sfortunatamente, però, Niccolò che me lo ha iviato ha dimenticato a inserirla in fase di spedizione (maremma! cit.) , costringendomi dunque a ricorrere ad un acquisto lampo su Amazon.it.
Ma in che senso il dispositivo deve essere utilizzato necessariamente con una cover? Nella mia breve esperienza senza un case di protezione, ho provato "sulla mia pelle" il brivido di aver quasi distrutto uno smartphone affidatomi per una recensione/riprova (Gabriele Arestivo, sotto questo punto di vista, può capirmi molto bene).
Grazie alle forme smussate e alle finiture in vetro, infatti, l'utilizzo dell'Honor 10 senza cover è pressocché impossibile a causa di un effetto "saponetta" facilmente riproducibile se siete delle persone a cui tendenzialmente sudano - anche non troppo - le mani. Poggiando lo smartphone su un piano anche solo minimamente inclinato, inoltre, osserverete lo stesso "prendere vita" dato che inizierà a scivolare con estrema facilità.
Un po' anonima, infine, la parte frontale di questo Honor 10. Un trend ormai quasi comune per tutti gli OEM Android che hanno scelto di implementare il notch su display che li rende quasi indistinguibili tra loro. Un capitolo a parte merita l'adozione del sistema di sblocco tramite sensore impronte ottico, una soluzione piacevole sotto il punto di vista estetico ma che non ha apprezzato nell'utilizzo di tutti i giorni. Avrei preferito, ad esempio, un sensore impronte digitale caratterizzato da un piccolo scalino in grado di facilitarne l'individuazione, con il semplice tatto, anche al buio.
Scheda tecnica di tutto rispetto quella proposta da Honor su questo smartphone. Tra le poche note dolenti trovate non posso che confermare le sensazioni avute da Gabriele sul display. Il pannello IPS, infatti, si vede poco sotto la luce diretta del sole, trattiene parecchio le impronte digitali e gestisce piuttosto male i riflessi.
I test Calman effettuati durante la recensione hanno confermato 478 nits di luminosità massima e un contrasto pari a 1913. Maggiori informazioni e dettagli, comunque, sono presenti a QUESTO indirizzo.
Display IPS LCD da 5,84 pollici con risoluzione FHD+ (2244 x 1080 pixel)
SoC: HiSilicon Kirin 970 octa-core @2.4GHz
GPU: Mali-G72 MP12
Memoria: 4GB RAM / 128GB storage interno
Fotocamera posterore: 24MP f/1.8 with (monocromatico) + 16MP f/1.6 (colori)
Fotocamera frontale: 24 Mp, f/2.0
Connettività: 802.11 ac Wi-Fi (2.4 and 5GHz), Bluetooth 4.2, NFC, GPS + Glonass + BeiDou, 4Gì LTE Cat 18, Type-C 3.1
Dual nano-SIM, Dual LTE
Batteria: 3.400mAh
Dimensioni e peso: 149.6 x 71.2 x 7.7 mm / 153g
Sistema operativo: Android Pie 9.0 + EMUI 9
Livello patch di sicurezza: novembre 2018
Se dovessi ergermi a "professore" (un po' cattivo), il voto che assegnerei alla fotocamera dell'Honor 10 sarebbe "soltanto" 7- (sette meno). Immaginate questa scena: uno studente interrogato espone bene ciò che ha studiato ma, alla prima domanda del professore di turno, inizia a balbettare non offrendo risposte concrete e mostrando di aver imparato tutto a memoria senza alcun tipo di approfondimento.
Ecco, questo è quello che, con un po' di fantasia, penso Honor abbia fatto con il suo Honor 10. La fotocamera del dispositivo è infatti convincente negli scatti diurni e in condizioni di buona luminosità (buona esposizione, ha studiato!), ma un po' meno durante quelli notturni dove risulta piuttosto visibile un po' di rumore (quel qualcosa in più che non gli consente di arrivare ad 8). Tutto sommato, comunque una prestazione (o interrogazione?) convincente e decisamente superiore alla sufficienza.
A questo punto è il turno del professore. È qui che si capisce se uno studente è stato attento alle lezioni, non limitandosi a memorizzare quattro nozioni a memoria. Le domande sono difficili e l'alunno inizia a mostrare qualche difficoltà. Dai banchi arriva qualche suggerimento (l'intervento dell'AI), ma non sempre si riesce a sfruttarlo nel migliore dei modi, fornendo risposte a volte complete (fotografie con una buona resa e gestione dei colori) e a volte totalmente sbagliate (colori fin troppo saturi che rendono l'immagine distante dalla realtà).
Ho preferito attendere l'aggiornamento ad Android Pie 9.0 per capire se Honor avesse imparato la lezione intervendo su ciò che avevamo e avevano criticato gli utenti. Purtroppo, però, l'AI non è migliorata poi così tanto.
Per questo motivo, dunque, il mio voto è 7-. Una valutazione sì positiva, ma che avrebbe potuto esserlo ancora di più prendendo appunti sugli errori già commesi. Buona, ma non perfetta, la qualità degli scatti offerti dalla singola fotocamera anteriore. Non amo scattare selfie, si sarà capito dal numero di fotografie presenti, tuttavia non posso che confermare quanto affermato da Gabriele: buoni autoscatti ma senza miracoli.
Anche con Android Pie il software continua a bruciare certe porzioni dell'immagine in condizioni di forte luminosità ambientale.
La parte software di Honor 10 può essere racchiusa, almeno per quanto concerne la mia esperienza di utilizzo, in due parole: gioia e dolore.
Partiamo dal dolore. Nelle prime settimane di utilizzo ho avuto modo di provare il dispositivo con la versione Android Oreo 8.1.0 e personalizzazione EMUI 8.2. Durante il medesimo periodo ho constatato una serie di bug che hanno - in parte - peggiorato "il rapporto" tra me e questo smartphone.
Quali? Due (+1) in particolare:
Sincronizzazione di più account Google. Un bug che ha colpito alcuni smartphone con EMUI (Huawei o Honor) e che non consentiva una sincronizzazione completa in presenza di più di un account Google. Prima di aver trovato una soluzione sul web che consisteva nel cancellare la cache dei Google Play Services. (Bug risolto su Android Pie)
Impossibilità nell'utilizzare la "Cronologia delle posizioni Google" con due o più account sincronizzati sul dispositivo. Bug collegato al primo e che, dopo alcune settimane di utilizzo, si è risolto autonomamente. (Bug risolto su Android Pie)
Errore nella visualizzazione di una notifica con più di una frase. In genere, ad esempio, mi è capitato di non poter leggere l'anteprima completa di un messaggio Telegram o WhatsApp. L'interazione con la schermata di blocco, inoltre, non è ancora possibile nemmeno con la nuova versione software Android Pie 9.0. Peccato.
Buono, ma non eccellente, il supporto software fornito da Honor su questo dispositivo. Sebbene sia già disponibile Android Pie 9.0 da alcune settimane, l'azienda cinese non ha migliorato la sicurezza del sistema operativo Android, rimanendo ferma - ad oggi - alle patch di novembre 2018. Qualcosa di cui tener conto se siete amanti dell'aggiornamento mensile con le più recenti patch fornite da Google.
Terminata questa premessa "dolorosa", Honor 10 ha confermato le sensazioni espresse da Gabriele durante la recensione completa. Il prodotto ha infatti mostrato una buona fluidità generale in quasi tutti i contesti di utilizzo. Qualche lag sporadico l'ho notato durante uno switch più veloce del solito tra alcune app lasciate in memoria. Piacevole l'utilizzo delle più importanti app social notoriamente più pesanti (Facebook, Twitter, Gestore delle Pagine, Instagram) e della navigazione web generale con il browser Chrome.
La scorrevolezza dell'interfaccia utente è garantita dall'ormai ben rodato SoC Kirin 970 di produzione Huawei, coadiuvato da 4GB di memoria RAM e 128GB di memoria interna non espandibile tramite micro SD (è presente anche una variante 4/64GB nel nostro mercato).
Con l'update ad Android Pie 9.0, inoltre, Honor ha migliorato ulteriormente le prestazioni del dispositivo, introducendo anche alcuni piacevoli cambiamenti estetici (svecchiamento della UI con nuovo aspetto per toggle, menù impostazioni, UI galleria rinnovata e altro ancora) e una navigazione di sistema attraverso le gesture che consente di sfruttare appieno l'ampiezza del display.
Proprio su quest'ultimo elemento voglio soffermarmi un attimo. La navigazione con "Gesture" messa a disposizione da Honor prevede 4 diversi movimenti:
Indietro: Scorri verso l'interno da sinistra o destra per tornare alla schermata principale
Home: Scorri verso l'alto dal fondo dello schermo per accedere alla schermata Home
Attività recenti: Scorri dal basso verso l'alto dello schermo e blocca per guardare le attività recenti
Google Assistant: Scorri verso l'alto dagli in basso per accedere a Google Assistant
La prima, in particolare, non mi ha proprio entusiasmato. Un esempio? Il passaggio tra le Storie di Instagram e durante la navigazione in app con tab a scorrimento laterale (es: Play Store). Come saprete per passare da una Storia all'altra è necessario effettuare uno swipe da destra verso sinistra o viceversa. Ebbene, l'implementazione scelta da Honor vi costringerà - il più delle volte - ad uscire dalle Storie involontariamente (esempio nell'ultima immagine nella galleria in alto). La soluzione è quella di procedere ad un movimento partendo dal centro del display per evitare di interagire con il bordo del pannello, scelto da Honor per l'apprendimento della gesture.
A livello software non ho poi tanto amato, come anticipato poco sopra, il sistema di riconoscimento del volto integrato da Honor sulla fotocamera anteriore da 24MP. Mi aspettavo un netto miglioramento con il passaggio da Oreo ad Android Pie il quale, purtroppo, non è avvenuto.
Motivazioni? Un po' più lento rispetto alla concorrenza (mi baso sulla mia personale esperienza: ho provato OnePlus 5T, ZenFone 5, e Note 9 per un breve periodo) e anche meno accurato. Ho notato, ad esempio, che se si inquadra il volto fin dal momento in cui si accende il display il riconoscimento del volto avverrà senza alcun intoppo. Nel caso in cui, invece, si accenda il display non in direzione del volto, il sistema faticherà a riconoscermi l'80% delle volte e dovrete effettuare nuovamente la scansione.
Piccola nota a conclusione di questa analisi software: in questa prima release di Android Pie Honor non ha inserito le funzionalità Adaptive Battery e Adaptive Brightness annunciate da Google ad agosto e che ottimizzano la gestione della batteria e della luminosità in base all'abitudine degli utenti. Tali caratteristiche, ci ha confermato il team assistenza Honor, dovrebbero essere inserite successivamente con un nuovo aggiornamento software.
Prima di parlarvi dell'autonomia una premessa è doverosa.
Come già specificato nella riprova dello ZenFone 5, il fattore autonomia in uno smartphone può dipendere da tantissimi elementi quali app installate, tipologia di utilizzo, qualità della rete, numero di account sincronizzati e altro ancora. Anche in questo caso, durante diversi mesi di utilizzo, non ho avuto alcun problema a chiudere la "mia" giornata lavorativa caratterizzata da un utilizzo blando negli orari di ufficio e decisamente più intenso durante i pasti e la sera. Si tratta comunque di un'esperienza soggettiva che, lo ribadisco, potrebbe non corrispondere a quella di altri utenti con il medesimo smartphone.
Davvero positiva l'esperienza di questi ultimi mesi sotto il profilo dell'autonomia. La batteria da 3400 mAh, nel 99% dei casi, mi ha concesso di arrivare a fine giornata senza alcun tipo di stress. Durante la prova ho avuto modo di testare la durata della batteria in diversi contesti che spaziano dalle infinite ore passate dentro i centri commerciali (smartphone rigorosamente alla mano attendendo, insieme ad altre povere vittime di genere maschile, che le rispettive fidanzate terminassero l'ennesima sessione di shopping), un utilizzo intenso di Maps durante alcuni viaggi e le varie festività natalizie con fotografie, video e riproduzione musicale con Spotify intensiva.
Un plauso particolare va fatto ad Honor per l'ottimizzazione raggiunta in standby. Ho piacevolmente riscontrato che, staccando dalla corrente il dispositivo alle 7:30 del mattino con una carica del 100%, la percentuale della batteria non è scesa nemmeno dell'1% (Wi-Fi sempre attivo, sincronizzazizione 3 account Google più notifiche push social continue) anche dopo un paio di ore. Una caratteristica che raramente ho trovato su sistema operativo Android.
Per gli amanti delle statistiche confermo comunque di aver sempre superato le 5 ore di schermo acceso, in qualsiasi contesto o modalità di utilizzo. In caso di emergenza, ad ogni modo, Honor 10 dispone di un sistema di ricarica rapida Huawei Super Charge molto veloce che consente di ricaricare oltre il 50% della batteria in meno di mezz'ora. Confermo, infine, di aver notato un leggerissimo peggioramento dell'autonomia dopo l'aggiornamento ad Android Pie. Possibile comunque venga fixato nel prossimo aggiornamento.
In conclusione mi sento di consigliare l'acquisto di questo Honor 10 che, nelle prossime settimane, potrebbe risentire di un ulteriore fisiologico calo di prezzo e - possibilmente - di ulteriori affinamenti a livello software.