I nuovi ZenBook Pro di Asus (14 e 15 pollici) sono indubbiamente quella che potremmo considerare la prima vera risposta in salsa Windows ai MacBook Pro di ultima generazione dotati di touchbar. Ma non si tratta di un semplice copia-incolla quanto più di una rielaborazione che porta ad una esperienza d'utilizzo che, a mio parere, meglio si adatta a quello che è il modo comune di utilizzare un notebook.
Sto facendo ovviamente riferimento allo ScreenPad, di cui vi parlerò nel dettaglio tra poco e che, per quanto resti indubbiamente l'elemento caratteristico di questo prodotto, non ne costituisce il reale punto di forza. La versatilità unita alla portabilità e alle prestazioni sono infatti gli elementi che rendono questo notebook decisamente interessante. Detto questo non ci resta che iniziare con la nostra analisi approfondita.
E partiamo proprio da quello che è l'elemento distintivo di questo Asus ZenBook Pro 14, ovvero lo ScreenPad. Parliamo di un piccolo display secondario, inserito all'interno del touchpad classico e rivestito da un pannello di vetro opaco che può essere controllato tramite la superficie touch dello stesso.
La sensazione che abbiamo al tatto è la stessa di quando si ha a che fare con un classico trackpad; tanto che a display spento nessuno sarebbe portato a pensare di avere a che fare con un display touch. Si tratta sicuramente di una nota positiva: immaginate che strana sensazione sarebbe se il feedback fosse lo stesso di quando interagiamo con il display del nostro smartphone.
La magia si compie quindi quando andiamo a premere il tasto F6 della tastiera. Sul display compaiono le diverse modalità di utilizzo del nostro touchpad ibrido che, tolta la modalità classica e quella che disattiva completamente il touch, sono fondamentalmente due: ScreenPad e Estendi Schermo.
La modalità Estendi Schermo duplica il nostro desktop, esattamente come lo vediamo sul display. Una volta attivata questa modalità possiamo quindi utilizzare lo ScreenPad esattamente come un secondo schermo, trascinare al suo interno le applicazioni aperte e interagire con esse tramite il touch oppure utilizzando il puntatore del mouse come siamo soliti fare con il nostro notebook.
Abbiamo anche una shortcut dedicata che permette di trasferire l'applicazione aperta sul display del notebook in modo che la stessa si adatti automaticamente alle dimensioni del touchpad e lo riempia completamente. Possiamo quindi avviare la riproduzione di un video su YouTube e spostare poi il player sullo ScreenPad in modo da poter continuare a seguirne il contenuto senza che questo occupi spazio sul nostro display.
La seconda possibilità di utilizzo è quella invece legata alla modalità ScreenPad. In questo caso il software prevede un'interfaccia tutta sua che permette di avere accesso ad alcune applicazioni proprietarie e estensioni di programmi di terze parti. Tra le app di Asus troviamo la calcolatrice, un calendario, un tastierino numerico perfetto per sopperire la mancanza di quello fisico e un music player proprietario con il quale possiamo controllare la riproduzione dei brani presenti all'interno della cartella Musica di Windows.
Ma non solo, entrando in questa modalità è infatti possibile anche attivare tutta una serie di estensioni che consentono di avviare automaticamente delle applicazioni contestuali ad alcuni software installati sul notebook. Un esempio è quello della suite Office di Microsoft, che permette di avere sullo ScreenPad una serie di comandi relativi alla formattazione del testo. O ancora l'estensione YouTube per il browser Chrome, tramite la quale avremo riportati sul piccolo display tutti i comandi relativi al player.
Insomma, lo ScreenPad è una tecnologia che può rivelarsi utile in alcune situazioni, per il momento ancora molto circoscritte, e che, se adeguatamente supportato con lo sviluppo di nuove app ed estensioni, può diventare uno strumento sicuramente interessante. L'SDK è aperto e probabilmente già nel corso del prossimo Computex potrebbero arrivare nuovi annunci in questo senso.
Passiamo all'aspetto esteriore e qui come ben sappiamo parliamo di un giudizio puramente soggettivo. Questo ZenBook Pro 14 mi piace. Mi piace la sua linea, il blu notte con cui è verniciato l'alluminio della scocca e anche la finitura del pannello dietro al display con quei cerchi concentrici che creano un effetto di luce molto gradevole quando colpiti dalla luce da diverse angolazioni.
E poi siamo di fronte ad un notebook che è davvero ben costruito. Solitamente quanto le aziende sono chiamate a contenere le dimensioni il primo compromesso a cui si giunge è dato da una robustezza non al top. Spesso si cerca di guadagnare millimetri riducendo lo spessore delle scocche; qui, invece, la sensazione di solidità non viene mai meno. Anche il pannello dietro al display, che è quasi sempre il primo componente a farne le spese, resiste in maniera impeccabile alla flessione.
Il tutto mantenendo comunque uno spessore complessivo di meno di 18 mm e un peso di 1,6 Kg. Non è un Ultrabook ma fidatevi che qui dentro c'è molta più potenza e se cercate un prodotto con grafica dedicata che sia anche facilmente trasportabile le alternative sono davvero poche, o forse nessuna. Anche perchè, spessore e peso a parte, le cornici ridotte del display permettono di avere un'impronta che è paragonabile a quella di un 13 pollici di solo un paio di anni fa.
La tastiera può godere della tecnologia ErgoLift, che permette di inclinarla leggermente per una digitazione più agevole. I tasti sono ben spaziati, della giusta dimensione, e offrono una corsa di 1,2 mm che restituisce un buon feedback. Non manca la retroilluminazione e la struttura alla base è solida, quindi niente flessioni o spiacevoli cedimenti.
Infelice la scelta di inserire il tasto accensione in alto a destra, esattamente sopra il "backspace". Questo tasto si differenzia solo per la presenza di un piccolo LED e non necessita di particolare forza per essere premuto. Per questo motivo mi è capitato un paio di volte di mandare il notebook in standby involontariamente nel tentativo di cancellare parte di un testo. Sono dettagli, ma se siete di fretta dalla vostra bocca non usciranno certo fiumi di complimenti.
Buona la dotazione di porte. Nonostante lo spessore contenuto abbiamo infatti 2 USB Type A, una 2.0 e una 3.1 Gen2, una USB Type C 3.1 Gen2 (purtroppo non Thunderbolt), jack per cuffie e microfono, una HDMI in formato pieno e un lettore di MicroSD. Su una macchina di questo genere, dedicata ad un pubblico di professionisti, mi sarebbe piaciuto vedere un lettore di SD standard e magari un RJ45. Ma forse sono io troppo esigente.
Il display di questo Asus ZenBook Pro 14 è un IPS LCD da 14 pollici di diagonale, dotato di risoluzione FullHD, rapporto d'aspetto 16:9 e, come già detto, cornici ridotte che portano ad un rapporto display/dimensioni dell'86%. Un pannello sulla carta interessante, dotato di certificazione Pantone e di una luminosità massima che sfiora le 300 cd/mq; non elevatissima ma comunque sufficiente per una consultazione agevole nella maggior parte delle situazioni. La finitura dello schermo è lucida ma è stata trattata in modo da contenere in maniera sufficiente i riflessi.
Trattandosi di un display certificato Pantone è lecito aspettarsi prestazioni di rilievo in termini di fedeltà cromatica ma in questo senso le mie aspettative sono state un pochino disattese; anche in relazione a quanto rilevato qualche mese fa sul suo fratello maggiore da 15 pollici.
I colori non sono precisissimi in relazione al riferimento. Abbiamo infatti un Delta E di 4,9 per la scala dei grigi e di 3,87 per i colori. Non fraintendetemi, i risultati sono comunque discreti, ci sono soluzioni che fanno molto peggio, ma lo ZenBook Pro 15 aveva un Delta E inferiore a 2. Anche la copertura dello standard sRGB paga il confronto con il modello da 15 pollici. Se qui siamo infatti al 91%, il fratello maggiore raggiungeva il 100%.
Le caratteristiche tecniche di questo Asus ZenBook Pro 14 sono sicuramente un'altro degli elementi distintivi di questo prodotto che, se guardiamo al mercato dei prodotti con display da meno di 15 pollici non ha praticamente rivali. Il cuore di questo sistema è un Intel Core i7 8565U, CPU della famiglia Whiskey Lake che è caratterizzata dalla presenza di 4 core logici e 8 thread. Il clock base di questa CPU sarebbe di 1,8 GHz ma qui Asus ha voluto spingere al massimo le possibilità di questo SoC alzandolo fino a 1,99 GHz, aumentando di conseguenza anche il TDP rispetto ai 15 W di partenza.
Ma il vero punto di forza di questa soluzione è senza dubbio la scheda grafica dedicata NVIDIA GeForce GTX 1050 Max-Q, ovvero la versione studiata per contenere il consumo energetico e quindi quella preferibile quando parliamo di notebook. Ok, non si avranno le stesse prestazioni della versione standard ma siamo comunque ampiamente sopra a quanto ottenibile con una MX150 e ancora di più se ci riferiamo alle soluzioni integrate Intel HD Graphics.
La CPU Intel e la scheda grafica NVIDIA sono poi accompagnate da 16 GB di memoria RAM di tipo DDR4 a 2400 MHz e da un SSD NVMe Western Digital da 512 GB con velocità di lettura e scrittura di 1700 e 1400 MB/s. Un disco già abbastanza veloce ma che può comunque essere sostituito all'occorrenza.
Specifiche tecniche Asus ZenBook Pro UX480FD
CPU: Intel Core i78565U / 4 core a 1.99 - 4.6 GHz
GPU: NVIDIA GeForce GTX-1050 Max-Q 4 GB GDDR5 / Nvidia Optimus / Intel UHD 620
RAM: 16 GB SoDIMM DDR4-2400
Schermo: 14 pollici 16:9 Full HD / 157 PPI / Pannello IPS LCD
ScreenPad: 5.5 pollici FHD IPS / Precision TouchPad 4 dita
Archiviazione: SSD WDC SN520 512 GB PCI-E
Porte: USB-A 2.0 / USB-A 3.1 Gen2 / USB-C 3.1 Gen2 / HDMI 1.4a / Jack 3.5 mm combo / microSD
Rete: Wi-Fi ac Intel 9560 / Bluetooth 5.0
Dimensioni: 323 x 225 x 17.9mm / Peso: 1.6 kg
Batteria: 70 Wh / Alimentatore: 90 watt / OS: Windows 10 Pro
Aprendo la scocca posteriore di questo ZenBook Pro 14 notiamo infatti che le RAM sono purtroppo saldate sulla scheda e quindi non disponibili per un eventuale aggiornamento. L'SSD è invece estraibile e ho particolarmente apprezzato il fatto che Asus abbia applicato ad esso un pad termico che permette di trasferire il calore prodotto dalle memorie e farlo dissipare dal pannello in alluminio che copre tutta la scheda.
Non manca ovviamente il WiFi dual-band e abbiamo anche il Bluetooth in versione 5.0. Nella parte bassa della scocca posteriore troviamo poi le feritoie dietro alle quali sono nascosti i due speaker. Si tratta di una coppia di altoparlanti che, nonostante le dimensioni ridotte, è in grado di riprodurre un suono caratterizzato da un volume abbastanza elevato e da un buon equilibrio tra le varie tonalità.
E veniamo alle prestazioni che sono sicuramente uno dei motivi per i quali trovo questo prodotto particolarmente interessante. Comincio con una affermazione scontata: se avete bisogno di un notebook per gestire le mail, guardare film su Netflix, navigare o scrivere la vostra tesi di laurea questo ZenBook Pro 14 è decisamente sovradimensionato. Per tutte queste operazioni, che vengono comunque svolte sempre nel migliore dei modi, l'hardware di questa soluzione è in definitiva eccessivo.
Questo è un notebook pensato per chi deve lavorare in mobilità con programmi pesanti, che stressano l'hardware in maniera sensibilmente maggiore del 99% dei task più comuni. Parliamo di software di editing video, come Adobe Premiere Pro o DaVinci Resolve, ma anche programmi di fotoritocco come Photoshop o ancora soluzioni CAD 2D o 3D.
L'analisi delle prestazioni e i benchmark mostrano un comportamento lineare, caratterizzato da una media nelle frequenze della CPU sempre abbastanza elevata e da una buona gestione della scheda grafica quando questa stessa viene chiamata in causa. Si notano diversi episodi di thermal throttling ma, come visibile nel grafico relativo a Cinebench ripetuto per 10 volte consecutive, questo stesso viene ben gestito e per tutte e 10 le ripetizioni abbiamo un comportamento similare. Lo spunto iniziale porta i core ampiamente oltre i 4 GHz, salvo poi assestarsi tra i 3 e i 3,5 GHz per tutta la durata del test. Questo comportamento porta anche a punteggi sempre molto vicini tra loro, con un delta tra il risultato del primo e del decimo test che si aggira intorno ai 30 punti e un totale sempre superiore ai 700.
Il thermal throttling appena dettagliato è molto probabilmente causato da un sistema di dissipazione del calore che appare evidentemente sotto-dimensionato. All'interno della scocca troviamo infatti due sole heat-pipe alle quali è affidato il compito di trasportare il calore di CPU e GPU verso due piccole ventole che spingono l'aria all'esterno attraverso un radiatore anch'esso di dimensioni contenute. Le temperature sono quindi generalmente alte sia all'interno che all'esterno della scocca, dove si arrivano a toccare i 55 gradi nella parte alta della tastiera.
Buone le prestazioni nel montaggio video con Adobe Premiere Pro. I flussi video in FullHD vengono gestiti molto bene ed è possibile lavorare senza lag nell'anteprima anche applicando una lieve color correction. In questo caso poi, attivando l'accelerazione hardware CUDA, disponibile grazie alla presenza della scheda grafica NVIDIA, è poi possibile finalizzare il render rapidamente. Un video in FullHD a 60fps con diversi tagli, color correction ed elementi grafici della durata di 7 minuti, viene renderizzato in circa 8-9 minuti.
La presenza della GeForce GTX 1050 con desing Max-Q permette poi anche di giocare con titoli anche abbastanza recenti con risultati tutto sommato soddisfacenti. F1 2018, per esempio, gira sempre intorno ai 50 fps con dettagli alti, e The Witcher III risulta perfettamente godibile a dettagli medi.
Veniamo infine all'autonomia, un'altro elemento che, in relazione ad hardware e dimensioni del prodotto, mi ha sicuramente sorpreso. La batteria da 70 Wh presente all'interno di questo ZenBook Pro 14 si è dimostrata un valido alleato durante tutto l'ultimo CES di Las Vegas, dove siamo riusciti ad utilizzare questo notebook per lavorare anche per 7-8 ore consecutive. Siamo certo distanti dalle oltre 12 ore dichiarate da Asus ma sinceramente non pensavo comunque di arrivare a questo risultato.
Se utilizzato per guardare video in streaming su Netflix utilizzando l'app presente nello store Microsoft l'autonomia sale poi fino a oltre 9 ore. La durata scende ovviamente in maniera drastica se utilizziamo il notebook per giocare o per renderizzare video. In questo caso sarà davvero difficile raggiungere le due ore su batteria.
Il caricatore in confezione, di dimensioni davvero compatte, è in grado di erogare fino a 90W e permette di caricare completamente il notebook in poco più di un'ora e mezza. Peccato per la presenza di un jack proprietario, avremmo forse preferito un caricatore con connettore Type C.
E veniamo alle conclusioni. Come già detto nel corso della recensione siamo di fronte ad un prodotto davvero particolare per via delle sue caratteristiche tecniche. Se guardiamo al mercato dei notebook con dimensioni inferiori ai 15 pollici è infatti davvero difficile trovare soluzioni che integrino una scheda grafica discreta come la GeForce GTX 1050 Max Q. Abbiamo dispositivi dotati della stessa CPU, dello stesso quantitativo di RAM e anche di SSD paragonabili a quello che troviamo in questo ZenBook Pro 14, ma nessuno di questi integra una GPU dedicata di questo livello.
Il prezzo di listino sul sito ufficiale è abbastanza elevato, parliamo ovviamente in senso assoluto, ed è fissato a 1699 euro. Un prezzo che è effettivamente difficile da contestualizzare per via della mancanza di concorrenti reali e che, se guardiamo al mercato online è già sceso di qualche centinaio di euro.
Mettendo sul piatto il design, la robustezza, le buone prestazioni, l'autonomia soddisfacente e pensando ad un pubblico di professionisti che necessitano di tutto questo in un from factor compatto come può essere quello da 14 pollici, ecco che mi sento di dire che il prezzo è a mio parere comunque giustificato. E lo è ancora di più se pensiamo che alternative come l'MSI Prestige P63 Modern, recensito nei giorni scorsi e sovrapponibile per hardware e prestazioni, sono posizionate esattamente allo stesso prezzo ma offrono dimensioni evidentemente maggiori.
Per chiudere una considerazione sullo ScreenPad: buona l'idea e interessante l'implementazione, purtroppo sono ancora troppo poche le situazioni in cui si rivela utile. Giudizio rimandato in attesa dell'arrivo di ulteriori applicazioni o estensioni che possano renderlo più versatile e che lo facciano rimpiangere quando assente.