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Honor 10 Lite, un battery phone in dimensioni compatte

La durata delle batterie è ancora oggi uno dei grandi punti deboli del mondo smartphone. L’avanzamento tecnologico che ha riguardato processori, display e fotocamere ha inevitabilmente impattato sull’autonomia. Sono pochi sul mercato i dispositivi che riescono a concludere agevolmente la giornata lavorativa senza dover convivere con prese elettriche e powerbank. Uno di questi è certamente Honor 10 Lite.

Come abbiamo avuto modo di raccontarvi nella nostra recensione infatti, Honor 10 Lite è caratterizzato da un’ottima autonomia. Sotto la scocca c’è una batteria da 3.400 mAh, per cui sulla carta non estremamente capiente. La differenza però la fanno l’ottimizzazione software e alcune scelte di natura tecnica operate dall’azienda cinese. Prima fra tutte quella di integrare il processore Kirin 710, caratterizzato da un impatto energetico decisamente basso.

Merito del processo produttivo a 12nm, non così scontato in questa fascia di prezzo (in Italia questo smartphone è venduto a 239 euro), e della configurazione lato CPU del Kirin 710: i quattro core cortex-A53 – che possono toccare gli 1,7 GHz – sono quelli che compiono il “lavoro sporco”, che sono attivi per la maggior parte del tempo nel corso della giornata, garantendo buone prestazioni nelle operazioni quotidiane, sottraendo poche risorse alla batteria; i restanti quattro core cortex-A73 (raggiungono i 2,2 GHz) si attivano quando strettamente necessario, come ad esempio durante le sessioni di gaming.

A questo va aggiunta la scelta operata in merito allo schermo. Il pannello da 6,21 pollici ha risoluzione pari a 1.080 x 2.340 pixel, per cui siamo nell’ordine del Full-HD+. Questo garantisce una buona resa visiva (anche perché la densità di pixel è pari a 415 ppi) e, allo stesso tempo, un impatto sulla batteria assolutamente accettabile. Non è dunque un problema con Honor 10 Lite avere lo schermo diverse ore acceso durante la giornata.

Non solo, ma di default è attiva l’opzione “risoluzione intelligente”, che in alcune circostanze riduce automaticamente la risoluzione del display, portandola su HD+, ovvero 1.560 x 720. In questo modo, quando non c’è necessità di avere a disposizione un’alta densità di pixel (come quando si utilizzano app come Whatsapp e Facebook), si può evitare di impattare inutilmente sulla batteria in maniera importante.

E poi Honor 10 Lite è basato nativamente su Android 9, anche questo un aspetto non così scontato in questa fascia di prezzo. Tra le varie novità introdotte dall’ultima versione dell’OS di Google c’è la funzionalità Adaptive Battery. Questa consente allo smartphone di apprendere quali applicazioni vengono utilizzate maggiormente e quali di meno, destinando a queste meno risorse hardware e limitando di conseguenza l’uso e il “risveglio” della CPU, con un notevole incremento dell’autonomia.

In cosa si traducono tutti questi accorgimenti? I grafici soprastanti mostrano l’andamento della batteria in una giornata tipo con Honor 10 Lite. Ciò che salta immediatamente agli occhi è la regolarità nella diminuzione della carica, almeno fino al 40%. Lo smartphone riesce a gestire i processi di sistema in maniera estremamente omogenea, con la diminuzione della carica che diventa più veloce solo nella seconda parte della giornata. Un vantaggio importante.

A fronte di 32 ore lontani dalla presa elettrica con quasi 4 ore di schermo acceso, siamo arrivati a sera con ancora l’8% di carica che, con i dovuti accorgimenti avrebbe garantito altre 4 ore di accensione. Facebook e Instagram sono state le due app che hanno consumato più energia, come spesso accade, ma in questa giornata tipo abbiamo effettuato anche 2 ore di telefonate, circa mezz’ora di gaming e ricevuto centinaia di notifiche dalle app di messaggistica istantanea, oltre che avere 3 account mail in push per lavoro.

Nota importante: abbiamo fatto gestire in automatico la luminosità dello schermo, disabilitando però l’opzione di “risoluzione intelligente”, lasciando dunque il pannello sempre in Full-HD. L’autonomia di Honor 10 Lite è sempre apparsa solida, con il Kirin 710 che tra l’altro gestisce in maniera impeccabile la dissipazione del calore, praticamente impossibile percepirlo dalla scocca dello smartphone.

Insomma, un’ottima autonomia racchiusa in dimensioni tutto sommato compatte. Il peso di 162 grammi lo rende comodo da trasportare, il rapporto di forma in 19.5:9 – unitamente alla doppia curvatura della back cover – lo rende comodo da impugnare. Nonostante i 6,21 pollici non è utopistico pensare di utilizzarlo con una sola mano, anche grazie alle cornici frontali estremamente ridotte. Un vantaggio importante rispetto ad altri smartphone che fanno dell’autonomia uno dei loro punti di forza, spesso però a discapito dell’ergonomia.