AMD è ufficialmente ritornata a sfornare innovazione a getto continuo. Lo si può dire senza paura di smentita dopo aver visto la presentazione delle nuove CPU per datacenter EPYC di seconda generazione. Le nuove soluzioni, nome in codice Rome, sono la testimonianza di cosa si può ottenere mettendo insieme obiettivi ambiziosi, coraggio, determinazione e grandi tecnologie.
Un passo in avanti deciso e necessario per ritrovare la fiducia del settore dei server. Un mercato che rappresenta una grande opportunità per tutti, come dimostrato dai lauti guadagni di Intel e Nvidia, ma che non perdona: premia solo le aziende che con costanza riescono a offrire prodotti ad alte prestazioni e a seguire una roadmap ben delineata.
È su questi concetti che il CEO di AMD, Lisa Su, ha battuto maggiormente il chiodo durante l’evento Next Horizon. Dopo la prima generazione di CPU EPYC, che ha riaperto le porte del mondo datacenter ad AMD dopo anni di assenza, serviva dimostrare di avere un grande capacità di esecuzione, mantenendo la parola data, quanto messo nero su bianco nei mesi precedenti.
Con i nuovi EPYC, l’azienda di Sunnyvale ha fatto quello che doveva fare. Tenere il punto e alzare l’asticella. In un certo qual senso in gioco non c’era solo il primato tecnologico, come quello sui 7 nanometri, il numero di core o il PCI Express 4.0, ma la stessa onorabilità di AMD e delle persone che in questi anni si sono spese per rimetterla sui giusti binari.
Ora AMD deve solo cogliere le opportunità, cercando di aggredire il mercato per farne propria una fetta – si parla di un valore di 29 miliardi entro il 2021. I partner del settore adesso sanno che scegliendo AMD non hanno più a che fare con l’azienda di qualche anno fa, incapace di far fronte alle richieste e incerta sul da farsi, ma di un solido alleato con le idee chiare per continuare a innovare.
AMD è “total datacenter commitment”, una frase che ritroviamo in ben due slide della presentazione di Lisa Su, è che non è stata messa lì a caso, anche se si poteva non scriverla: i nuovi processori EPYC esprimono da soli quanto l’azienda sia impegnata a tenere fede alla parola data. Intel ha ritrovato un avversario degno di tale nome e dovrà sudare qualche camicia per far fronte alla rinnovata concorrenza.